Recensione

Chissà se lo sai.

Titolo: Chissà se lo sai.

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Pinot Nero, Carignano del Sulcis, Nebbiolo, Malvasia di Candia... Ogni capitolo di questo libro ha il titolo di un vino ed è legato a un ricordo, a un sorriso, a un’emozione. E sì, perché Chissa se lo sai svela cose che pochi conoscono. Ad esempio, che fra le passioni nascoste di un grande cantautore c’è anche quella del vino, che lo ha portato addirittura a produrne uno con un nome bello come una canzone: Fra cent’anni. Questo libro nasce dall’incontro fra Rosalino Cellamare e Ron. E a ogni pagina si ride, si riflette, si fa memoria della storia d’Italia e della sua cultura, si resta coinvolti nell’intimo, come quando lo si ascolta cantare dal palco Piazza Grande, Joe Temerario, Non abbiam bisogno di parole, Attenti al Lupo... Rosalino, che fin da bambino amava cantare ai concorsi canori accompagnato da papà, racconta della sua amatissima famiglia, della piccola Garlasco lasciata e poi ritrovata dopo il successo, della gavetta, dei tanti amici e di quel Dio a lungo invocato e cercato attraverso tortuosi percorsi spirituali. Ron – che in oltre quarant’anni di carriera ha scritto canzoni per artisti come Gianni Morandi, Fiorella Mannoia, Lucio Dalla, Loredana Berté, Anna Oxa, Biagio Antonacci, Tosca, Milva, Ornella Vanoni – riflette sul valore della creatività, sul successo e sull’importanza di rimanere fedeli a se stessi. E mentre guarda con fiducia al domani, spiega com’è giunto, oggi, a trovare la serenità e il coraggio di mettere a disposizione il proprio impegno per i malati di sla. Una confessione per nulla auto-celebrativa, piuttosto autocritica, che mostra come si attraversano i fallimenti, le fatiche, gli amori corrisposti e non corrisposti, svelando un cammino umano, interiore e professionale alla continua ricerca di sé.
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