Recensione

Negli anni in cui la politica considera la magistratura come un nemico da battere, inizia una lunga persecuzione contro un magistrato - Cecilia Carreri - che ha sempre fatto il suo dovere con serietà ed efficienza, un giudice scomodo per la sua autonomia e indipendenza di fronte ai poteri forti. Pugnalata alle spalle, Consiglio Superiore della Magistratura e Ministero della Giustizia la stringono in una morsa mortale, costringendola alle dimissioni. Cecilia vive un calvario allucinante di processi costruiti sul nulla, in cui spariscono documenti, e si altera la verità. Una dura persecuzione, un accanimento che non da tregua. Per anni chiede giustizia con ricorsi e istanze, ma invano. Le istituzioni alzano un muro contro quel giudice sgradito. Poi riesplodono le indagini a carico di una Banca e del suo presidente, Gianni Zonin, un imprenditore che Cecilia aveva tentato di far processare anni prima. È il crac della Banca Popolare di Vicenza. Le vittime di quella banca chiedono a gran voce il rientro in servizio del giudice Cecilia Carreri.
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