Recensione
Nicolò lavora come educatore nell'isola di Samos. Di piccoli profughi ne ha visti arrivare tanti, eppure quando incontra Hammudi sente che qualcosa gli scatta dentro: per non far soffrire quel bambino, lui rischierebbe qualsiasi cosa. È così che la sua storia si intreccia con quella di Hammudi, dal passato tragico e dal presente incerto, spingendolo a interrogarsi sul significato di parole fondamentali come scuola, famiglia, diritti, paternità. Dopo Bianco come dio, Nicolò Govoni torna in libreria per raccontare un'esperienza luminosa e piena di coraggio, con il punto di vista di chi vive ogni giorno sulla propria pelle le ferite più scottanti della nostra attualità.
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