Recensione

I remember when we use to sit..." Fa uno strano effetto vedere Bob il profeta, Bob la leggenda, quando era ancora Robert Nesta Marley, un ragazzo timido, talmente povero da dormire nello sgabuzzino della sala prove, innamorato come ogni adolescente. Oppure coglierlo, già famosissimo, in scenate di gelosia, capricci, incertezze e dolcezze da papà, o nelle atmosfere di intimità magica in cui nascevano le sue canzoni. E` un Bob Marley inedito, raccontato nel suo lato più umano dalla persona che meglio lo ha conosciuto. Da colei che lo ha accompagnato dai ghetti giamaicani ai concerti oceanici in giro per il mondo, che lo ha sostenuto nei momenti più bui e ha sopportato le sue tante amanti, fino a raccogliere le sue ultime parole: la moglie, corista, complice, ispiratrice delle canzoni più belle, Rita Marley. "No Woman No Cry" è più di una biografia, forse un`autobiografia per interposta persona, di sponda, del mitico Bob. Una grande storia d`amore, di musica, di libertà, ma anche di sesso, soldi, politica, malavita, con in sottofondo il ritmo del reggae, i colori della Giamaica e l`odore della marijuana. Una storia che tocca anche momenti drammatici, come la povertà dei primi tempi, la paura dell`attentato o l`inesorabile malattia di Bob. Ma che ha un finale positivo, luminoso, col mito del reggae e la filosofia rasta diffusi nel mondo, e le sue parole che risuonano nelle orecchie di Rita come in quelle di ogni suo fan: asciuga le tue lacrime, andrà tutto bene, "everything gonna be all right, no woman no cry".
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