Recensione

Fiamma Nirenstein ripercorre l`esperienza della generazione dei diritti umani per denunciare una nuova versione dell`odio verso gli ebrei: un antisemitismo `democratico`, `liberal`, che ha al suo centro un pregiudizio antisraeliano il quale ha ormai contaminato in Europa i movimenti pacifisti, le organizzazioni non governative, una frazione maggioritaria dei partiti di sinistra e dell`opinione pubblica liberal-progressista, la stampa, la tv, l`Unione europea, e la stessa Onu, e che identifica Israele con l`imperialismo dell`Occidente e i palestinesi e gli altri popoli arabi con le vittime sacrificali di una politica di potenza. È una visione distorta della realtà, che trascura il fatto che Israele, l`unica democrazia del Medio Oriente, è minacciato dal terrorismo suicida e dall`odio di centinaia di milioni di arabi che non hanno mai accettato la sua esistenza. E` una visione fondata su un assurdo giustificazionismo, che attribuisce sempre e comunque la responsabilità del terrorismo alle colpe dell`Occidente sfruttatore e colonialista o all`egemonismo unilaterale degli Stati Uniti o a Israele che occupa i Territori. È una visione che, con folle incoscienza, non tiene conto del distillato purissimo di odio ("contro i crociati e contro gli ebrei") e di cultura di morte ("noi amiamo la morte molto più di quanto voi amiate la vita") tipico della deformazione dell`Islam operata dai regimi baathisti e fondamentalisti, oltre che dal fondamentalismo wahhabita (abbracciato da Osama bin Laden), per il quale la religione è un`arma. Questo libro è una denuncia dell`ascesa dell`antisemitismo - rivelata da centinaia di attacchi e perfino da sondaggi commissionati dall`Unione europea - e del pacifismo a senso unico di chi non considera che gli attentati antiamericani culminati nell`11 settembre sono stati preparati durante la presidenza democratica e pacifista di Bill Clinton, e che la seconda Intifada è stata scatenata contro gli accordi di pace voluti dai governi laburisti israeliani di Yitzhak Rabin, Shimon Peres ed Ehud Barak. II nesso fra guerra contro il terrorismo e lotta contro l`antisemitismo è essenziale: non tutti gli attacchi terroristici sono antisemiti, ma tutti i terroristi odiano gli ebrei. Il libro è anche una lucida e documentatissima difesa di Israele, della sua democrazia, della sua gente che nonostante la minaccia quotidiana degli attentati suicidi non ha rinunciato all`amore per la vita, non si è chiusa in casa e continua a praticare quella democrazia e a dimostrare di credere in quella libertà che il terrorismo vuole cancellare.
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