Recensione
"Come e perché gli uomini hanno abbandonato la caccia e il raccolto in favore delle comunità sedentarie che dipendono dal bestiame e dai cereali, e finirono per essere assoggettate ai precursori degli odierni stati? La maggior parte della gente crede che l’addomesticamento degli animali e la coltivazione abbiano alla fine permesso agli esseri umani di stabilirsi, formando villaggi, città e stati agrari, rendendo così possibile la civiltà, la legge, l’ordine pubblico e un modo di vivere presumibilmente sicuro. Sennonché le prove archeologiche e storiche mettono in discussione questa narrazione. I primi stati agrari nacquero da un accumulo di addomesticamenti: prima del fuoco, poi delle piante, del bestiame, dei soggetti dello stato, dei prigionieri e infine delle donne all’interno della famiglia patriarcale – tutti elementi che possono essere considerati un modo per ottenere il controllo sulla riproduzione. Scott analizza il motivo per cui per un periodo l’uomo evitò la sedentarietà e l’agricoltura con l’aratro; i vantaggi della sussistenza mobile; considera le epidemie di malattie imprevedibili derivate dall’affollamento di piante, animali, granaglie; e soprattutto spiega perché tutti i primi stati si basarono su miglio, cereali e schiavismo."
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