Recensione

Sulla scrittura, sull’amore, sulla colpa e altri piaceri

Titolo: Sulla scrittura, sull’amore, sulla colpa e altri piaceri

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Nel suo ultimo libro, Amos Oz si racconta. Di che cosa è fatta una mela? è un dialogo su vita e scrittura, ma la voce di Shira Hadad, la sua redattrice, è in fondo la coscienza del grande scrittore, che gli pone domande sul proprio passato, sui temi che l’hanno coinvolto, sulla sua intimità di uomo e scrittore. Ne scaturisce un ritratto a tutto tondo che è una sorta di testamento artistico, spirituale e familiare. “Non hai paura della morte? Le cose che sto per dirti sono esattamente quelle che dico a me stesso quando sono terrorizzato dalla morte. E anche se riesco a credere per un attimo a questo versetto, la paura non se ne va neanche allora. Neanche in quel caso sono pronto a morire stasera o domattina, felice e contento. Certo che no. Perché dopotutto trovo interessantissimo stare qui. Persino le cose più terribili e orrende sono interessanti. Mi dispiace perdere tutto ciò: sono così curioso di sapere che cosa c’è dopo. Se mi dicessero: fra poco non sarai più qui, ma lassù troverai una specie di galleria con dei grandi telescopi, così potrai dare uno sguardo a figli e nipoti, allora sarei più o meno d’accordo. Direi: va bene, allora d’accordo, non mangerò mai più, non berrò, non mi vestirò, ma forse ogni tanto sì, sentirò musica e quanto meno saprò come vanno le cose. Continuerò a far parte della scena.”
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