Recensione

L`effetto di vivere al contrario.

Titolo: L`effetto di vivere al contrario.

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L`effetto di vivere al contrario, come dall`altra parte dello specchio. Una frase di Lewis Carroll, creatore di Alice e delle sue visioni fantastiche. Vivere al contrario o ricordare capovolgendo, come l`Alice di questo straordinario romanzo. In un futuro non troppo lontano dai giorni nostri, in un istituto internazionale fondato dopo l`11 settembre e dedicato all`analisi e alla prevenzione del terrorismo, Alice studia gli uomini, con le loro efferatezze e strategie. E, nella sua ricerca trova risposte alle voci che la interrogano dal passato, illumina le immagini confuse di un evento drammatico che l`ha segnata: un dirottamento. Alice lo racconta al suo mentore accademico, in un lungo e colorato flashback, ripercorrendo tutti i momenti di quel trauma subito insieme alla sorella Edith. Alice ed Edith, inseparabili e competitive, incomplete e complementari, salite a bordo del volo 919 delle linee aeree marocchine e destinate a vedere cambiare per sempre il corso delle loro vite. Ma si trattò davvero di un dirottamento? Perché al di là delle apparenze, nel racconto di Alice c`è qualcosa di decisamente strano, come nel dirottatore cieco e carismatico, Bruno, quasi gentile nei modi e seducente. Per non parlare della palese inettitudine dei suoi collaboratori, impreparati e goffi come solo i veri dilettanti possono essere. Ma il dirottamento atipico regge e funziona solo fino a quando le due sorelle, l`una aggressiva e sensuale, l`altra impacciata e disillusa, che si amano e disprezzano nella stessa misura, decidono di forzare la mano al gruppo di presunti terroristi. Da quel momento in poi il racconto accelera e sbanda trascinandoci in un vortice, in cui diventa sempre più difficile distinguere gli alleati dai nemici, in una ellittica gara di imbrogli e tradimenti che mostrerà come a volte la verità non è altro che una terribile invenzione di qualcun altro. Dopo il difficile e brillante esordio con "Il Palazzo dei Cristalli", dagli echi sudisti e faulkneriani, la giovane newyorchese Heidi Julavits si cimenta con un`altra prova di scrittura altissima e cambia completamente registro, sottoponendo la sua e la nostra immaginazione a un tour de force apparentemente senza limiti, una partita a scacchi con l`assurdo, senza mai perdere il forte senso del grottesco che la contraddistingue.
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