Recensione

La creazione di un`entità europea sovranazionale, che sembrava all`indomani della Seconda guerra mondiale un`utopia, si è trasformata nei decenni successivi in una realtà concreta, fondata su salde istituzioni democratiche e garante di una convivenza pacifica dopo secoli di conflitti sanguinosi. E dal 1989, una volta caduto il Muro di Berlino e crollati i regimi comunisti dell`Est, la Comunità europea, in virtù del binomio fra obiettivi di sviluppo economico e ideali di carattere politico e civile, inscritto nel suo codice genetico, è giunta a porre le basi di un processo di unificazione tale da abbracciare pressoché tutto il Vecchio Continente. Non si è trattato, beninteso, di un processo univoco e rettilineo. L`integrazione europea è avvenuta in capo a soluzioni graduali, sovente controverse e risultanti da faticosi compromessi. D`altra parte, dopo la formazione di un mercato unico e l`avvento dell`euro, rimane pur sempre da apporre alla nuova e più grande Europa, allargatasi a venticinque Paesi e in procinto di includerne altri, il sigillo di una Carta costituzionale. Ossia una tavola di principi e di valori che assicuri all`Unione europea una specifica configurazione e identità. A conclusione di questo saggio, che rievoca le diverse fasi della costruzione dell`unità europea, si rileva perciò come resti tuttora in sospeso l`interrogativo che ha accompagnato fin dall`inizio l`itinerario della causa europeista. Vale a dire, se l`Unione europea diverrà un`autentica compagine politica sovranazionale di Stati, di popoli e di istituzioni. Oppure rimarrà un`associazione eminentemente economica e per il resto poco più di una costellazione di alleanze settoriali e di aggregazioni macroregionali a geometria variabile, senza un proprio ruolo attivo e determinante nello scenario politico internazionale.
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