Recensione
Tra questi due protagonisti del pensiero scientifico e filosofico italiano si svolge un singolare confronto sui confini mobili e complessi che separano le possibilità della ricerca scientifica dalle convinzioni dell’etica. Un dialogo serrato che, oltre a toccare con passione e chiarezza i punti nodali delle questioni oggi in causa – per esempio la manipolazione del Dna – si pone come una lezione sui modi dello scambio di pensiero: non tanto l’arte di aver ragione, quanto la capacità di trovare appigli di comprensione perché il discorso possa procedere logicamente nel senso di un incontro e non di uno tra i tanti e rissosi dialoghi cui purtroppo televisione e media ci stanno abituando.
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