Recensione
La porta murata, di cui si parla nell`incipit del romanzo, conduce all`interno di un`altra casa, identica all`appartamento dove Coraline abita con i suoi genitori. Mamma e papà sono troppo impegnati per ascoltare la figlia, che combatte la noia giocando ad esplorare le stanze e il giardino, mentre piccole sagome nere fuoriescono dalla porta misteriosa, inaspettatamente socchiusa. Coraline si accorge che i mattoni sono scomparsi, oltrepassa la soglia e si trova faccia a faccia con "l`altra sua madre", una donna che ha la pelle bianca come carta, dita troppo lunghe e bottoni neri al posto degli occhi. Sul tavolo della cucina altri due bottoni neri, un rocchetto di cotone e un ago d`argento aspettano Coraline, alla quale viene offerto l`amore possessivo di una madre (finta) e un`esistenza di sogno e fantasia. La trappola non funziona, perché la ragazzina preferisce l`affetto distratto (ma reale) dei suoi genitori e sa di "non volere tutto ciò che desidera": Coraline decide di fuggire e sfida l`artefice del mondo immaginario, dov`è rimasta intrappolata.
Indietro