Recensione

Grazie all’attività dell'autore Stefano Tasca che svolge le operazioni di cattura con regolarità, in pochi anni nell’Oasi sono stati catturati e inanellati circa 3000 esemplari di uccelli. “Di questi – spiega Tasca- oltre al Migliarino di palude proveniente dalla Finlandia, ne sono stati ricatturati altri cinque (evento più unico che raro): due Peppole di cui una precedentemente inanellata in Belgio ed una in Repubblica Ceca e un Migliarino di palude proveniente da Bergamo. Tra quelli inanellati in Oasi uno è stato ripreso in Francia, nei pressi di Marsiglia, ed uno in Trentino (zona Lago di Caldaro)”. Questi numeri testimoniano - sia sotto il profilo della protezione naturalistica che del contributo alla ricerca scientifica - il valore dell’Oasi, nata oltre dieci anni fa su un’area ai piedi del Monte Grappa che doveva essere destinata ad una discarica. Recentemente per la salvaguardia è nata anche l’associazione Oasi , composta da volontari esperti ed appassionati di ambiente che si stanno dedicando allo studio e alla promozione dell’Oasi naturalistica San Daniele. Qui si contano tantissime specie ornitologiche perché vi è la presenza di acqua, la vicinanza al Massiccio del Grappa, la compresenza di più ambienti diversificati e, non ultimo, la vicinanza alla campagna. L’interesse verso l’Oasi non riguarda solo gli esperti: sempre più spesso le scolaresche vengono a farvi visita e con stupore i bambini e ragazzi scoprono animali e piante che difficilmente potrebbero vedere in altre zone e nell’ultimo periodo sempre più numerosi sono i fotografi provenienti da varie parti del Nord Italia per fotografare dal capanno le numerose specie ornitologiche.
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