Recensione
Tutto il mondo è paese, si dice. Ma non è vero, perché ogni Paese ha il suo carattere, il suo fascino, i suoi difetti. E agli occhi di un ragazzo inglese che nel 1989 arriva a Milano con il sogno di fare il musicista rock, l'Italia appare subito come una misteriosa, sensuale donna... impossibile da capire! Quel ragazzo si chiama John Peter Sloan, di Birmingham, l'infanzia in una casa popolare, l'adolescenza come artista di strada, suonando per i passanti con una chitarra sgangherata. L'incontro è fulminante e gli fa capire che esiste un'altra way of life, da abbracciare con gioia e un pizzico di follia. Impara, per esempio, che qua i semafori servono solo per decorare le vie, come alberi di Natale; che se uno è seduto su un aereo e ha paura di schiantarsi, la soluzione è toccarsi i testicoli; che esiste una strana malattia, la "cervicale", che curiosamente colpisce solo le schiene degli italiani; che sono necessari sette giorni per pianificare una cena fuori con gli amici, e almeno un'ora per scegliere il vino; che versare del ketchup su un piatto di tagliatelle al tartufo non è esattamente una buona idea, anche se il tartufo puzza di piedi; che le donne italiane hanno una temibile arma per risolvere a proprio vantaggio qualunque discussione, e quell'arma si chiama "tenere il muso"; che il gesticolare delle braccia in una normale conversazione italiana potrebbe causare un uragano dall'altra parte del mondo... Dopo aver vissuto, viaggiato, pianto, fatto ridere e insegnato per tanti anni in Italia, Sloan ci racconta...
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