Recensione

Un giornalista con un passato di ex-direttore del «Corriere della Sera» e un economista che è stato Direttore generale della Banca d’Italia dialogano sui travagli del paese, sulle loro cause remote e recenti, sui modi per uscirne. Il loro sguardo è quello di chi ha osservato da vicino i grandi cambiamenti economici degli ultimi decenni, il costruirsi del sogno europeo e la nascita dell’euro, con i molti vantaggi che ne sono seguiti e altri effetti certamente non positivi, sui quali si è esercitata la martellante critica di stampo populista. Un libro appassionato, dove storie e vicende personali si intrecciano con problemi centrali per l’Italia – dalle difficoltà dell’economia all’Europa madre o matrigna, dalla vituperata austerità ai vizi antichi e attuali della nostra società, al malfunzionamento della politica e dell’informazione – e dove si indica una strada per quello che, malgrado due decenni di stagnazione, resta un paese ricco nel cui futuro si può ancora sperare con ottimismo.
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