Recensione
Izumi ha lasciato la casa materna quindici anni prima e ora lavora in un`agenzia discografica, la stessa in cui presta servizio la moglie Kaori, incinta di due mesi. Alla notizia che diventerà padre, Izumi si domanda come potrà ricoprire il nuovo ruolo e comincia a ricordare alcuni momenti della sua infanzia e giovinezza insieme alla madre, che lo ha cresciuto da sola destreggiandosi tra il lavoro di maestra di pianoforte e tanti altri impieghi part-time. Ma poco dopo Yuriko non ricorda niente, anzi, sembra scordare persino di avere un figlio… Izumi sa che sua madre è malata, ma quel dettaglio riapre una vecchia ferita: Izumi non può in nessun modo cancellare quanto accaduto tra il 1994 e il 1995, quando Yuriko se ne andò di casa all`improvviso, né più né meno come se si fosse totalmente scordata di lui... Il ricordo, la memoria e l`importanza degli affetti: proprio come è avvenuto per Se i gatti scomparissero dal mondo, è con l`intensità delle emozioni che Kawamura tesse la trama di questo romanzo, regalando ai suoi lettori un racconto intriso di quell`amore complicato, e speciale, che c`è tra genitori e figli.
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