Recensione
La tragedia del settembre 1944 si spiega con le pressioni esercitate dagli Alleati sui partigiani perché mantenessero le posizioni occupate sul Grappa e ostacolassero la ritirata tedesca, data per imminente, lungo le vallate del Piave e del Brenta. Il mancato sfondamento della Linea Gotica e la sproporzione delle forze in campo determinarono una disfatta militare che ebbe pesanti ripercussioni politiche, perché le spietate rappresaglie nazifasciste ridussero il consenso popolare attorno ai ribelli e acutizzarono le divergenze fra le diverse anime della Resistenza veneta. Alla disfatta, ricostruita sul filo di un resoconto scritto a caldo dall`ufficiale inglese di collegamento, fanno seguito i contraccolpi dell`evento sulla lotta di liberazione nel Veneto e gli esiti delle battaglie della giustizia e della memoria. Minimizzate nelle aule dei tribunali, le prevalenti responsabilità dei collaborazionisti italiani nei massacri finirono oscurate anche nella narrazione pubblica perché di ostacolo a una fuoruscita morbida dal ventennio mussoliniano, obiettivo politico tanto dei fascisti sconfitti, quanto di una parte dei vincitori.
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