Recensione

«Ci aspetta probabilmente il decennio più pericoloso, imprevedibile e allo stesso tempo più importante dalla fine della Seconda guerra mondiale.» è l`ottobre del 2022, e a parlare è Vladimir Putin. è una constatazione, ma soprattutto una minaccia: il fronte delle autocrazie sembra essersi compattato negli ultimi anni per lanciare una sfida feroce all`ordine globale che ha governato la geopolitica dalla fine della Guerra fredda. Parole da prendere terribilmente sul serio, come fa Maurizio Molinari in questo saggio, individuando i cinque fronti caldi di una guerra ibrida che vede schierati da un lato i Paesi occidentali e dall`altro le principali autocrazie del pianeta: la Russia di Putin, la Cina di Xi, la Repubblica islamica iraniana di Khamenei. Servendosi di mappe aggiornate e illuminanti, Molinari ci guida in un`analisi serrata degli sviluppi politici e militari in corso non solo nei campi di battaglia dell`Ucraina e del Medio Oriente, ma nelle aree contese sotto il profilo ideale ed economico della nostra stessa Europa e dell`Africa, del continente asiatico e dell`Estremo Oriente del planisfero. Tutti «tasselli di un unico mosaico, la grande guerra d`attrito che Russia, Iran e Cina stanno combattendo, in maniera asimmetrica, contro le democrazie, al fine di metterle sulla difensiva, indebolirle e farle implodere per riuscire a ridefinire l`architettura internazionale di sicurezza».
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