Recensione

L`autore - "come l`orco delle fiabe in cerca di carne umana" (M. Bloch) - esamina la presenza antropica nel bassanese, nel Pedemonte e nel Canale di Brenta tra tarda Antichità e alto Medioevo, dal IV al X secolo. A partire dalla villa romana di Sant`Eusebio fino agli archivi della diocesi di Frisinga e i Da Romano, passando per gli stanziamenti barbarici, i primi luoghi di culto cristiano, le attività legate al fiume Brenta, il diploma di Berengario redatto a Solagna nel 915 ed il placito ottoniano di Santa Maria in Margnan del 998. Un lungo periodo caratterizzato dal prorompere dei barbari, dal primo eroico sviluppo del cristianesimo, dalla sopravvivenza della romanità, fino all`incastellamento ovvero all`organizzazione del territorio come lo conosciamo oggi. Un importante lavoro effettuato nella ricerca e comparazione delle fonti antiche e degli studi più moderni. "Il lavoro è svolto con coerenza di metodo e con proprietà di linguaggio, considerando le fonti antiche, archeologiche e letterarie, messe a confronto in una esauriente analisi, inquadrate e sistemate con il supporto della bibliografia avvalorata, ampia e approfondita" con questa motivazione il testo è stato premiato al San Bassiano 2024. Ha inoltre ricevuto il patrocinio dai Comuni di Bassano del Grappa, Cartigliano, Rosà, Romano d`Ezzelino, Solagna e Valbrenta.
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