Recensione
Shanghai, anni Trenta. Il suono dolce di un violino si insinua tra le strade affollate. Le sue note si mischiano al profumo di spezie e di carbone che pervade la città. Una bambina, Suji, si ferma. Quelle note sembrano entrarle dritte nel cuore. è la melodia del fiore di gelsomino. A suonarla è un bambino dagli occhi scuri e seri. Il suo nome è Haiwen ed è appena arrivato insieme alla sua famiglia. Sono fuggiti dalla guerra. Suji e Haiwen si trovano. Riconoscono l`una nell`altro qualcosa di prezioso. Hanno capito che lì c`è un`amicizia che bisogna difendere da ogni cosa. Anche se sono così diversi. Suji è figlia di un libraio patriota sovversivo. Haiwen è cresciuto lontano da lì in un mare di agiatezze. Eppure, diventano inseparabili. Condividono qualcosa di molto importante: i sogni. Crescono insieme tra i morsi della fame e la paura dei bombardamenti. Forse, tra loro, nasce qualcosa di più. Ma l`amore, in tempi di guerra, è un lusso che non tutti possono permettersi. E mentre la Cina è divisa tra comunisti e nazionalisti, Haiwen è costretto ad arruolarsi nell`esercito. Deve lasciate tutto. Anche Suji. Le lascia, però, tre cose: una lettera, il suo violino e la promessa di tornare da lei. Ma la vita ha altri piani. Il destino sembra volerli tenere lontani per sempre. Lui rimane bloccato a Taiwan. Lei si rifugia a Hong Kong, dove la guerra ha strappato via i fili dell`innocenza. Eppure, forse, qualcosa dentro di loro gli permetterà di ritrovarsi. Perché c`è una musica che non conosce i limiti del tempo e dello spazio. Il fiore di gelsomino non ha mai smesso di suonare dentro i loro cuori.
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