Recensione
I discorsi del principale protagonista della storia economica italiana del dopoguerra.
Giovanni Agnelli è stato non soltanto il leader della Fiat, dell`ammiraglia del capitalismo italiano. È stato anche uno dei pochissimi esponenti della nostra classe dirigente ad aver mantenuto per quasi cinquant`anni una posizione di particolare rilievo nel Gotha internazionale, negli ambienti piú esclusivi dell`economia e della politica. Amico di John Kennedy, di David Rockefeller, e poi di Henry Kissinger, tra i fondatori della Commissione trilaterale, e in dimestichezza con alcuni dei piú autorevoli personaggi del mondo occidentale, Agnelli è stato di fatto, pur senza mai perdere di vista gli interessi della Fiat, una sorta di ministro-ombra degli Esteri, quale rappresentante del sistema-Paese e fautore della causa europeista e delle relazioni transatlantiche.
Dai suoi numerosi discorsi in vari sodalizi e dal suo vasto giro di relazioni al di qua e al di là dell`Atlantico, nonché dal saggio introduttivo di Valerio Castronovo, si ha modo di riscontrare quale importanza abbia avuto la figura e l`opera di Agnelli, in virtú della sua autorevolezza e del suo ascendente personale, nell`accreditare l`immagine di un`Italia impegnata tanto sul fronte della modernizzazione quanto su quello dell`integrazione europea.
Le note ai discorsi sono opera di Anna Maria Falchero.
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