Recensione

Stella avvelenata

Titolo: Stella avvelenata

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Anno 1441. Leonardo Sacco, giovane chierico di Casale Monferrato, intraprende un viaggio verso Parigi. Il cammino è lungo e le strade non sono sicure: allo sprovveduto viandante potrà succedere di tutto, persino di ritrovarsi nel porto di La Rochelle, e da lí di imbarcarsi su una grande nave destinata ad attraversare l`Oceano. Leonardo ha studiato teologia, e c`è una parrocchia che lo aspetta in qualche paesino del Monferrato: il viaggio che sta per iniziare potrebbe cambiare la storia del mondo, e invece cambierà soltanto la sua e quella degli altri membri dell`equipaggio: il capitano Cat, l`uomo di tutte le certezze; il reverendo d`Ulbach con i suoi sogni di un mondo migliore, la Grosse Berthe, sempre pronta a sperimentare le gioie del Libero Amore... A spingerli è la certezza che di là dal mare li attenda la mitica Atlantide, un mondo perfetto dove si potrà vivere felici seguendo gli insegnamenti del Libero Spirito. La Stella Maris salpa dal porto di La Rochelle un mattino di primavera, e dopo aver visto la terra dei ghiacci e gli orsi Candidi, dopo aver affrontato la fame e le burrasche, dopo aver ascoltato il canto delle Sirene e le voci dell`Aldilà, al trentasettesimo giorno di navigazione i pochi superstiti troveranno davvero un`isola dall`altra parte dell`Oceano, sterminata e selvaggia. Ma i doni della vita nascondono sempre qualche insidia, e non c`è stella che non sia avvelenata. In questo romanzo, Sebastiano Vassalli torna a raccontare una delle sue `grandi storie`, voci che vengono dal Tempo per parlare del nostro tempo. E come raramente gli accade, regala al suo protagonista, e a tutti noi lettori, una delicata e imprevedibile storia d`amore.
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