Recensione
La forma più frequente di morte - al di fuori delle catastrofi prodotte dalla natura, o dall`uomo - è quella che avviene tra le braccia della medicina. Braccia fredde per definizione; ma non necessariamente destinate a essere disumane. Purché ci si renda conto che la medicina ha cambiato il processo del morire e che bisogna modificare il modo in cui si prendono le decisioni al letto del malato. L`etica di sempre, quella rivolta alla cura e alla tutela della vita, non è superata, ma non può essere riproposta senza il correttivo di un profondo rispetto dei valori personali e delle preferenze di chi affronta l`ultimo viaggio. Partendo dalle situazioni cliniche più frequenti e drammatiche - terapia del dolore, arresto di trattamenti che prolungano artificialmente la vita, stati di coma permanente, richieste di interventi per porre fine alla vita - questo testo percorre la trama delle norme che regolano le decisioni di fronte alla morte, interrogando la deontologia medica, la legge, l`etica, la morale religiosa. Saper accompagnare la fine del viaggio della vita si profila come un capitolo maggiore dell`umanesimo contemporaneo.
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