Recensione
"Istruzioni per l`uso: si va a letto, ci s`infila sotto le coperte, si apre il libro dove capita capita e si legge un pensiero, uno di numero. Poi si spegne la luce, si chiudono gli occhi e si comincia a riflettere su quel pensiero finché non arriva il sonno. Se il pensiero ci prende vuol dire che siamo diventati noi i protagonisti del libro."
C`è una filosofia che parte dalla Grecia e passa per Napoli. Una filosofia che ha due principi cardine: l`amore e l`ironia. Anche se i principi cardine, in genere, non è che le stiano molto simpatici. È la filosofia di Bellavista, che Luciano De Crescenzo ha accolto e fatto crescere in tanti anni di discorsi e riflessioni, di libri letti e libri scritti. E che ha condensato in queste pagine di pensieri in forma di aforisma. Massime come: "Siamo angeli con un`ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati"; "Molti studiano come allungare la vita quando invece bisognerebbe allargarla"; "Al Niente preferisco l`Inferno, se non altro per la conversazione"; "Nessuno è più infelice di un guardone in un campo di nudisti"; "Due rette parallele s`incontrano solo all`infinito quando ormai non gliene frega più niente"; "Sono affetto dal Dubbio Positivo. Ho sostituito il verbo `credere` con il verbo `sperare`". Socrate partenopeo, Pascal affabile, a quasi trent`anni dal successo di "Così parlò Bellavista" l`ex ingegnere dell`IBM è diventato un saggio capace di non prendersi sul serio, un moralista brillante e indulgente, troppo innamorato della vita per parlarne male. In questo libro ha raccolto tutta la sua filosofia in 365 pensieri: pillole agrodolci da leggere una al giorno o tutte insieme, con l`unico effetto collaterale di ritrovarsi, mentre si sorride, a pensare.
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