Recensione
"Si pensa spesso che le culture scientifica e umanistica siano contrapposte nei metodi e nelle finalità. Secondo i pregiudizi degli osservatori distratti, la prima si interessa dell`esperienza pubblica, universale, oggettiva, quantitativa, unitaria, e il suo linguaggio è preciso, razionale, fatto di idee e concetti. La seconda guarda invece all`esperienza privata, particolare, soggettiva, qualitativa, molteplice, e il suo linguaggio è ambiguo, emotivo, fatto di immagini e racconti. Questi pregiudizi vengono messi profondamente in crisi dalla constatazione che scienza e arte, e cioè le rispettive punte di diamante delle due culture, sono visioni complementari e non contraddittorie del mondo, sia esterno che interno. Entrambe hanno sviluppato tecniche adatte a descrivere, da punti di osservazione diversi, le realtà del mondo fisico e psicologico. Ed entrambe hanno fornito immagini di queste realtà che costituiscono vette del pensiero, senza ulteriori aggettivi qualificativi". La prova più esplicita della compatibilità fra scienza e arte: le brillanti lezioni di un matematico affabulatore sul rapporto della matematica con la letteratura, la pittura e la musica.
Il ciclo di lezioni che ha dato origine a questo libro si è svolto nell`Uuniversità degli Studi di Bologna nei giorni 29, 30 e 31 marzo 2004. Ha introdotto il professor Umberto Eco.
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