Recensione
Anno dopo anno, dal primo “Lunario” del 1976, prosegue il cammino nel tempo contadino, rinnovando l’interesse per le osservazioni meteorologiche e i proverbi della sapienza popolare. Il lunario si presenta nella sua forma consueta, diviso in cinque colonne, che registrano le fasi lunari (e i “segni” che le possono anticipare o ritardare), le previsioni del tempo, le conoscenze meteorologiche della tradizione orale. Se non si tiene conto di questi “spostamenti”, le espressioni metereologiche tradizionali perdono ogni riferimento reale. L’edizione 2006 offre inoltre descrizioni di numerosi fiori riportandone la simbologia e le leggende popolari a essi legate.
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