Recensione

Il greatest hits di Beppe Grillo. Una raccolta di testi che, per la prima volta, rende merito del talento, dell’intelligenza critica e della causticità satirica di uno dei veri protagonisti della comicità italiana. Dal 1981 al 2005 tutte le tappe importanti del Grillo televisivo e del Grillo teatrale. Nel 2002 Beppe Grillo ha dato una definizione dei suoi spettacoli e, più in generale, della sua “militanza scenica” che funziona anche per questo libro: “Coi miei spettacoli io cerco di stimolare la gente ad avere senso critico, perché c’è davvero il rischio che venga a mancare la capacità di intendere e di volere… Sono un carbonaro, un solitario, sono un clandestino pubblico… Cortei, manifestazioni, girotondi, moscacieca, palla avvelenata non servono, il pericolo è la rassegnazione: quando uno si rassegna si dimentica del perché si è rassegnato. Dicono che la maggioranza degli italiani è contenta: non è vero, è solo rassegnata”. Il volume raccoglie lunghi segmenti degli spettacoli e dei monologhi che hanno segnato tutto l’arco della carriera di Grillo da Te la do io l’America a BeppeGrillo.it. Va da sé che i monologhi teatrali variano secondo la “piazza”, la reazione del pubblico e gli interventi progressivi dell’autore. La scelta delle versioni che compaiono in questo libro è stata condotta secondo un criterio non filologico.
Indietro