Recensione

Maremma rossonera

Titolo: Maremma rossonera

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Storie di sport? Certo. Pretesti per trattare d`altro? Anche. Quando Dino Buzzati, al seguito del Giro d`Italia 1949 per il "Corriere della Sera", si trovò a Cassino, decise di far parlare chi era rimasto sotto quella terra, i morti di tutti gli eserciti; e a Trieste seppe cogliere nel grido "Viva il Giro" il vero significato: "Viva l`Italia" - la città non era ancora tornata alla Repubblica. Oggi, dopo cinque lustri di biscardismo, cosa fu restituito da Gatto, Pratolini, Monelli e Calvino (qualche nome dal prezioso novero) è un ricordo, mentre il giornalismo sportivo pare all`ultima generazione. Beppe Viola guarda da lassù i pochi della sua schiatta, confinati in riserve laterali; il sistema preferisce accucciarsi su moviole, ospitate di avventizi e pendolini, conditi da chi vorrebbe ascoltare l`Inno di Mameli cantato in studio da Camoranesi. E lo sport? Ci ha messo del suo, assestandosi botte dagli effetti irreversibili. Viene quasi da proclamare, in definitiva, che certe discipline abbiano commentatori e pubblico che si meritano. In questa raccolta, il dato agonistico e gli abituali temi di cronaca non contano. Più dell`incontro di rugby Galles-Italia, importa cosa i giocatori britannici hanno al loro fianco quando scendono in campo, e si cerca di spiegare perché è giusto che Andrea Tafi abbia vinto la Roubaix.
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