Recensione
Spiazzante, originale, rivoluzionario, assolutamente divertente. C'è un nuovo fenomeno nella comicità italiana. Spastico dalla nascita, David "Zanza" Anzalone è il vero giullare contemporaneo, una marionetta anarchica che si è ribellata al suo burattinaio. Non è normale, e non ci tiene a esserlo. E da questa sua inevitabile diversità sprigiona una forza umoristica travolgente e inaspettata. Trasforma in battuta esilarante tutti i nostri pregiudizi, anche quelli che non pensavamo di avere. E siccome, carogna, sa che a un "povero handicappato" si perdona di tutto, deride senza pietà grandi istituzioni e buoni sentimenti: "Ci chiamano diversamente abili! Che tu stai tutta la vita a guardarti e a chiederti: 'Ma a che cazzo sarò abile io?"'. Sulla carta d'identità alla voce professione gli hanno scritto: handicappato. Segni particolari: nessuno. E lui si diverte a scandalizzarci facendoci presente che handicappato non vuol dire certo "buono e puro". Zanza-'maudit' si ubriaca succhiando whisky con la cannuccia e se barcolla dà la colpa all'handicap. Sfrutta i naturali movimenti inconsulti del suo corpo per toccare il sedere alle ragazze e si propone per girare un film porno garantendo nuove, inaspettate posizioni del kamasutra. Attacca quelli in carrozzella ("Certa gente c'ha tutti i privilegi... Sono i veri borghesi dell'handicap!") e lancia una grande idea imprenditoriale: noleggia un handicappato e parcheggia dove vuoi.
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