Recensione
Due momenti lontani nel tempo, ma inestricabilmente legati. Da una parte, un Giovanni Allevi neodiplomato in composizione alle prese con l'intuizione del suo futuro linguaggio orchestrale; dall'altra l'amatissimo pianista-compositore lanciato in un folgorante viaggio per l'Italia alla guida di un'intera orchestra. Questo libro unisce le due storie, grazie a due linguaggi diversi che si rincorrono con le movenze di un contrappunto. Il racconto del tour è affidato a una narrazione per immagini, che coglie i trionfi e gli slanci, ma anche i momenti di intimità fuori dal palco. Parallelamente si dipana un intenso diario privato dove, tra ricordi e riflessioni, trova sfogo la crisi personale che nasce quando le esigenze della musica prendono il sopravvento su quelle dell'uomo. Perché sì, dispotica protagonista di entrambe le storie è ancora una volta lei, la Strega capricciosa, che da sempre monopolizza la vita di Giovanni, esponendolo in eguale misura alla paura e alla speranza. Portare quel primo, lontano barlume di musica sinfonica alla piena maturità di "Evolution" ha richiesto ostinazione e sacrifici, la forza di cambiare e l'umiltà di accettare la propria costante insicurezza. Ma proprio quando la frattura sembrava irrecuperabile e lo sconforto lo ha spinto a chiedersi qual è la ragione più intima della sua scelta di artista, Giovanni ha riscoperto nella dedizione assoluta alla Strega e nel calore del suo pubblico l'unica risposta possibile. E nella luminosità del suo mondo filosofico, ha trovato nuovamente il coraggio di abbandonare il pensiero razionale per cercare quell'attimo infinito in cui solo la musica può catturare una visione magica e misteriosa dell'esistenza.
Indietro