Recensione

I fossili di Leonardo e il pony di Sofia

Titolo: I fossili di Leonardo e il pony di Sofia

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Le riflessioni di storia naturale di Stephen Jay Gould ci hanno abituato a pensare il cammino delle specie come un`avventura piena di imprevisti, passi falsi, piccole o grandi rivoluzioni. Anche la teoria dell`evoluzione, e la scienza naturale in genere, del resto, ha avuto una storia movimentata, che si è nutrita di ipotesi eccentriche non meno che coraggiose, di pregiudizi fecondi, dell`esperienza e delle passioni di quanti hanno contribuito a formularla. Anche in questa raccolta di saggi il maestro della divulgazione non rinuncia a rivelare stravaganze e paradossi della natura, ma per una volta sceglie di vestire soprattutto i panni del filologo e dello storico, di introdursi nei laboratori di scienziati del passato per raccontare quello che saggi e manuali scientifici comunemente lasciano soltanto immaginare. Animato da una curiosità onnivora, il campionario di ritratti, schizzi, osservazioni e biografie intellettuali che si dispiega sotto gli occhi del lettore copre l`arco temporale compreso tra i graffiti preistorici e i rischi dell`era atomica. Permette di scoprire aspetti insospettabili della vita di celeberrimi uomini di scienza, come il costante interesse per la sessualità di un uomo pudico e conservatore come Linneo, che gli fece scrivere di un`analogia tra la forma delle vongole e l`anatomia sessuale femminile. In altri casi, rende giustizia all`opera di studiosi dimenticati come Vladimir Kovalevskij, il paleontologo russo che in vita ricevette le lodi di Darwin per le sue teorie sull`evoluzione dei cavalli, ma i cui meriti scientifici furono oscurati dalla fama della sorella Sof`ja, valente matematica, e del fratello embriologo. E c`è spazio per le osservazioni di Leonardo sui fossili e, ancora, per le tesi dell`astronomo ottocentesco Percival Lowell, secondo cui Marte sarebbe stato abitato da una razza aliena superiore. La scienza, così, onora il suo debito di riconoscenza verso i propri artefici e Gould inaugura un nuovo genere letterario, la storia del sapere scientifico da un punto di vista umanistico.
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