Recensione

L'antidoto alla volgarizzazione della cucina, all'invasione dei kebab, ma anche al caro-cibo. Questo è Il Mangiarozzo, divenuto ormai un bestseller dell'enogastronomia, che con il suo racconto delle osterie e trattorie d'Italia non è solo una guida gastronomica, ma un libro dalla triplice utilità. Da leggere come un romanzo delle nostre radici: il cibo qui è raccontato nelle sue valenze sociali, culturali e antropologiche con i ritratti delle cuoche e dei cuochi d'Italia e dei luoghi dove la cucina ha il sapore del territorio, lo spessore della tradizione e il tempo delle stagioni. È anche un baedeker per trovare il pasto giusto nel posto giusto, e infine è una sorta di viaggio per profumi e gusti dei nostri territori. IL MANGIAROZZO non ha nulla a che vedere con le solite guide dei ristoranti: qui non si fanno classifiche perché tutte le tavole recensite sono buone ma quanto sono buone spetta a chi si siede per mangiare stabilirlo. Quattro sono le caratteristiche che un locale deve avere per essere recensito ne IL MANGIAROZZO: deve fare cucina tradizionale e di territorio, deve tenere il conto complessivo sotto i 40 euro, deve avere una conduzione familiare, deve essere un locale storico o comunque trovarsi in un luogo dove si percepisce la storia.
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