Recensione
È la prima volta che - in un libro destinato al grande pub-
blico - l`emigrazione ritrova il ruolo che le spetta nella storia d`Italia. Stranamente, infatti, la cultura italiana ignora questo dramma colossale che ha coinvolto 27 milioni di persone. Pochi insegnano nelle scuole che l`Italia ha affidato la sua costruzione alla partenza di un terzo della popolazione.
Pochi spiegano in modo chiaro come è cresciuto il capitalismo italiano, con una borghesia padrona del Parlamento e dell`opinione pubblica, con le masse popolari tenute lontane dal potere, con tasse così pesanti da costringere i poveri alla fuga, con un`agricoltura così disastrata da obbligare milioni di contadini ad abbandonare le loro terre ...
Tutti i Paesi d`Europa hanno avuto la loro emigrazione, ma
nessuno ha avuto un`emigrazione così numerosa, abbando-
nata e stracciona come la nostra.
Questa storia, che rievoca la tragedia di un popolo, non
può essere dimenticata. Perché questa è stata - nella realtà - la giovane Italia. Così l`hanno conosciuta i nostri nonni.
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