Recensione

Margherita Hack sarà alal libreria La Bassanese il 4 maggio 2012. La meraviglia e il terrore dell’uomo per i fenomeni celesti, il mistero della vita e della morte hanno portato tutti i popoli a «inventare» divinità, culti, superstizioni, tramandati in monumenti straordinari. Da sempre, alla visione religiosa del mondo si sono contrapposti rari spiriti liberi che hanno cercato spiegazioni razionali dei fenomeni naturali. Questo libro racconta l’avventura della visione scientifica del mondo, dalla Grecia classica al Rinascimento, la nascita della scienza moderna con Galileo e Keplero, scoperte e dubbi di Newton, per arrivare all’astronomia e alla fisica quantistica. Si chiede cos’è il nostro universo: è finito o infinito, nel tempo e nello spazio? È uno fra tanti? Com’è possibile che una caotica zuppa di particelle elementari abbia originato l’universo gerarchicamente ordinato in stelle e galassie e la vita biologica evolutasi fino ad arrivare a quello straordinario strumento che è il cervello umano? A tanta meraviglia si può rispondere invocando un Creatore, oppure accettando la bellezza di un mondo governato dalle leggi della materia. Margherita Hack, che non nasconde il suo ateismo disincantato, ci mostra pregi e limiti dei due approcci: la scienza cerca di spiegare il «come», la fede pretende di rivelare il «perché». Il primo approccio soddisfa chi vuole capire quali leggi reggano il mondo; il secondo chi ha bisogno di credere che esso sia fatto per un Bene superiore. Lei, che ha sempre detto che quando morirà tornerà nel ciclo del carbonio, sposa la visione di un mondo che non ha bisogno di Dio per reggersi, con una serenità che molti scienziati atei non hanno. Questo libro non offre risposte definitive che la scienza forse non potrà mai dare, ma indica le domande giuste da porsi per cominciare a capire il mistero della vita, dell’universo e la loro origine.
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