Recensione
E` veramente un bel gesto quello di dare una mano al prossimo, specie quando si presenta con le vesti lacere, il volto smagrito, lo sguardo sconvolto dall`orrore che hanno dovuto sopportare le popolazioni della Bosnia devastata dalla `pulizia etnica` e dalle deportazioni della guerra. Ed è per fornire il suo contributo che il giovane americano Ricky Colenso parte entusiasta alla volta di Zagabria, sede regionale dell`Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, dove però il suo altruismo gli farà incontrare una fine atroce. Il dolore di questa perdita spinge il nonno di Ricky, il miliardario Stephen Edmond, un pilota veterano della Seconda guerra mondiale, a muovere tutte le pedine a sua disposizione per aprire un varco nella nebbia che sembra avvolgere la morte del nipote. E per fare giustizia. Ma come è possibile catturare Zoran Zilic - il feroce assassino - di cui esistono solo pochi ritratti sbiaditi, che è scomparso dalla ex Iugoslavia pieno di soldi lasciandosi dietro un`impressionante scia di sangue? Negli Stati Uniti vive un altro veterano, un misterioso personaggio con un tragico passato alle spalle. E` stato un Tunnel Rat in Vietnam. Solo un uomo come lui, abituato a fiutare il pericolo nei cunicoli bui scavati ai tempi della guerra di Indocina, è in grado di stanare il mostro serbo. E la caccia del Vendicatore ha inizio: metodica, pianificata, curata in ogni dettaglio, perché la preda è abile, esperta, sfuggente, e gode di protezioni insospettabili. "Il Vendicatore" segna il ritorno di Frederick Forsyth al grande thriller d`azione. Costruito quasi come se fosse esso stesso una strategia militare, è un romanzo che si sviluppa a cerchi concentrici, che affondano in un passato di solidarietà tra vecchi soldati, nelle rivalità interne ai servizi segreti americani impegnati sullo scacchiere del terrorismo internazionale, per descrivere un duello emozionante a distanza sempre più ravvicinata che a poco a poco cattura preda e lettore nella stessa morsa stringente.
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