Recensione

Superpunk, arcimondano.Confessioni scomode di un giovane disobbediente.

Titolo: Superpunk, arcimondano.Confessioni scomode di un giovane disobbediente.

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"Sono un asmatico dell’anima. Con ciò intendo dire che l’epoca mi provoca un problema respiratorio. E questo mi ha spinto molto presto a cercare, nel guazzabuglio dei miei anni novanta, qualche spazio, due o tre idee… per respirare. Non penso di essere il solo. Anzi, sono pronto a scommettere: questo IO soffocante è un NOI; il NOI di una generazione che ha plasmato la sua coscienza tra due date curiosamente simmetriche: 9/11, per il 9 novembre 1989. 11/9, per l’11 settembre 2001. La caduta di un muro e la caduta delle torri. Bum prima. Badabum poi. Due volte 9, due volte 11, e due crolli." Camille De Toledo non ha ancora trent’anni, è un disobbediente nato e appartiene anche a una buona famiglia. In questo libro fa i conti con tutto il falso (e con il poco vero) che ha caratterizzato la sua formazione, nonché la sua educazione sentimentale. Passa attraverso il punk, Debord e la critica alla società dello spettacolo, Marcos, il "dandismo di massa", Naomi Klein, sino al movimento no-global e alle tute bianche di Genova. Camille De Toledo sente il passato come un peso e il futuro come una sfida. Con genialità, leggerezza e un ben esercitato spirito critico chiede una cesura, un luogo da cui ricominciare. "Mi arrabbio ogni giorno per l’impudenza con cui i vecchi si dilungano e si allargano. Che muoiano, per la miseria, e che si portino dietro i loro ricordi, il loro Stato, la loro liberazione sessuale, le loro rivoluzioni fallite, le loro disillusioni. Non ne vogliamo più sapere della storia che scrivono. Ecco la nostra!".
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