Recensione

Venezia. Il leone, la città e l'acqua
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Titolo: Venezia. Il leone, la città e l'acqua

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«Questa è da sempre una città per gli stranieri. Il trucco sta nel far durare l'incertezza quell'istante in più, essere veneziani per un attimo, prima che abbia luogo l'inevitabile smascheramento. Da un lato, loro vivono della nostra presenza, dall'altro sono minacciati dalla nostra massa, e alla sera lasciano la città come una barca che affonda. Ma come dimostrare di non essere massa?» Reportage e omaggio narrativo a Venezia, frutto di cinquantacinque anni di periodici soggiorni, questo libro particolarissimo e luminoso si compone di dodici capitoli dedicati ciascuno a una diversa peregrinazione attraverso la città per capirne e penetrarne la storia, il paesaggio, l'anima, o forse il genius loci. Grande narratore dalla curiosità inesauribile, Nooteboom riporta in vita non solo la tumultuosa storia della Repubblica ma anche i suoi dogi, i suoi eroi, i suoi magnifici pittori, i suoi architetti, i suoi cieli, e le sue «voci bronzee del tempo». Come sempre i compagni di cammino sono scrittori, poeti e pittori: Carpaccio, Tintoretto, Tiepolo, Giorgione, Canaletto, ma anche Casanova, Ruskin, Mann, Pound, Montale, Brodsky e molti altri che lo hanno preceduto. Non dissimile da altri libri di viaggio dell'autore, Venezia. Il leone, la città e l'acqua è molto più di un libro di viaggio, è un libro dove un'incredibile giovinezza dello spirito si unisce a una totale libertà di forma e di creatività.
Un vagabondaggio letterario, storico e filosofico dedicato a Venezia. Un sogno di palazzi e chiese, di potere e denaro, dominio e declino, un paradiso di bellezza.
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