Recensione
Alex Zanotelli è stato inviato in Italia dai baraccati di Korogocho a "convertire la sua tribù bianca". Il mondo "bianco" è attraversato ogni giorno da chi fugge dalla fame, dalle guerre e dai disastri climatici: frutto amaro di un sistema economico, finanziario e militarizzato iniquo. Il Mediterraneo, ormai, è diventato il cimitero dei "volti scuri". La tribù bianca si difende con muri, fili spinati e polizia. L`egoismo, eretto a sistema, che pervade la nostra società e la nostra cultura sta devastando la Terra e gli altri popoli, devasterà anche noi stessi. Abbiamo perso l`empatia? "Questo rifiuto dell`‘altro`," scrive Zanotelli, "impoverito ed emarginato, sottintende un razzismo strisciante che pervade la tribù bianca." Un razzismo cavalcato dall`estrema destra, nel quale l`eresia del suprematismo bianco trova le sue radici. La rapida espansione dell`estremismo di destra, anche in Italia, è forse il segno della non-coscienza di essere parte della tribù bianca e della rimozione del nostro colonialismo in Africa? Zanotelli getta luce su un intero sistema fatto di disuguaglianze, di diritti negati e di disimpegno nei confronti di una crisi climatica che coincide sempre più con un atto di violenza globale. Ma indica anche una via di speranza: è possibile incamminarsi per la strada di "un`umanità plurale", che comincia con l`accoglienza dell`"altro", ricco per me perché diverso da me
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